SI ILLUMINA LA NOTTE

da Franco Scaldati
regia, drammaturgia e spazio scenico Livia Gionfrida

con Melino Imparato, Manuela Ventura, Daniele Savarino, Naike Anna Silipo, Rita Abela, Giuseppe Innocente

costumi Daniela Salernitano
disegno luci Alessandro Di Fraia
consulente musicale Simone Faraoni
assistente alla regia Giulia Aiazzi

produzione Teatro Metastasio di Prato
in collaborazione con Teatro Metropopolare
con il sostegno della residenza artistica Fondazione Armunia

PRIMA ASSOLUTA Teatro Metastasio 20 febbraio 2024

 

“Si illumina la notte” conduce lo spettatore in un’atmosfera post-apocalittica in cui il tragico si fa continuamente comico, in un ribaltamento continuo che diventa gioco scenico e si rivolge talvolta in modo diretto allo spettatore con chiari riferimenti al teatro popolare e al De Filippo cui lo stesso Scaldati fa riferimento nella sua traduzione de La Tempesta shakespeariana.

E proprio da una terribile tempesta sembrano giungere i personaggi di questo spettacolo, sopravvissuti a chissà quale disastro climatico, morale, bellico. Sono figure sospese tra immaginazione e realtà, vita e morte, venute fuori dalle macerie di una umanità in declino, da una buia Apocalisse in cui tutte le parole sembrano scomparse e occorre ritrovarne memoria e ridefinire il senso di ogni cosa. Sarà il Poeta, un comico barbone protagonista sgangherato di questo racconto, a salvare il mondo attraverso la poesia. “E ai miei passi di poeta cominciava a ricrescere l’erba”.

Luce e ombra diventano metafora di un conflitto esistenziale e qui ogni elemento naturale, il mare, la luna, la pioggia, trascende se stesso e si fa terreno di riflessione sulla nostra vita e sulle relazioni tra le creature che sembrano trovare nel mistero della poesia una riconciliazione. “Il buio” dice Scaldati “è quella zona dove tutto si macera e poi si ricompone”.

“Si illumina la notte” è un piccolo viaggio catartico che suggerisce la possibilità di un mondo nuovo oltre la distruzione.

 

 

NOTE DI REGIA

L’incontro con l’opera di Franco Scaldati ha significato per me un ritorno alla terra madre, al mio rapporto difficile con la Sicilia, il luogo della pancia da cui ragazzina ero scappata in cerca di un mondo più giusto ma di cui ho sempre sentito una forte nostalgia.

La poesia di Scaldati è violenta e bellissima, proprio come la mia terra, in essa mi ritrovo e vi trovo anche il senso della ricerca di un rapporto più solidale tra gli uomini e con la natura.

“Si illumina la notte” è racconto poetico di un mondo post atomico in cui le creature dialogano su un piano orizzontale, in cui non ci sono gerarchie: morti, vivi, piante, animali, re e barboni si interrogano insieme sul senso dell’esistenza, in un dialogo tragicomico e trasognato che gioca con le nostre paure e i nostri sogni. Siamo nel cuore della tempesta, il buio notturno che ci affascina e che contiene tutti i colori, il luogo iniziatico in cui comincia il nostro cammino alla ricerca della luce.

 

RECENSIONI

Massimo Marino / Doppiozero
Giulio Baffi / Rumorscena 
Paolo Petroni / Ansa – Il Giornale di Sicilia 
Leonardo Favilli / Gufetto

Category
produzione, prosa