regia e drammaturgia Livia Gionfrida
con Giulia Aiazzi
scene e costumi Emanuela Dall’Aglio
spazio sonoro Alessandro Di Fraia
organizzazione Francesca Nunziati
produzione Teatro Metropopolare
età dai 5 anni
Lo spettacolo è il libero riadattamento dalla celebre storia di Hans Christian Andersen.
Un progetto di ricerca teatrale che partendo dal mondo della fiaba vuole mettere in guardia le nuove generazioni dai rischi in cui ci si può imbattere nel bosco digitale. Il piccolo Kai ha seguito il richiamo del gioco della Regina della Neve e il suo cuore si è congelato. Ora il bambino si trova nel castello di ghiaccio e non ricorda più niente. Ma la sua amica Gerda non si rassegna e per salvarlo è disposta ad affrontare mille avventure: incontrerà corvi parlanti, briganti terribili, bidoni mangia-memoria e fiori magici… e voi siete pronti al viaggio verso il regno del ghiaccio?
Una storia di amicizia e coraggio, proiettata tra fiaba e mondo virtuale. “Quanto tempo ho perduto? Il problema è che certi giochi del bosco digitale sono proprio appiccicosi, non vogliono mai lasciarti andare oh!” Solo l’amicizia di Gerda strapperà Kai all’oblio in cui era caduto troppo a lungo davanti allo schermo e i due piccoli protagonisti saranno pronti per l’avventura della Vita.
NOTE DI REGIA
La Regina della Neve è una storia molto articolata e piena di strade percorribili. Nel rileggere questo grande classico, ho iniziato ad avvicinare l’attraente figura della Regina a uno dei protagonisti di quei giochi virtuali che spopolano tra i più giovani (e non solo!). Non voglio demonizzare in alcun modo l’uso della tecnologia, come sempre il problema non sta nello strumento ma nell’uso consapevole che si fa di esso. Così ho lanciato ai miei compagni la proposta di lavorare sulla metafora del bosco digitale, immaginando che i nostri piccoli protagonisti debbano affrontare i pericoli di un mondo, quello virtuale, in cui si rischia di perdercisi dentro, isolandosi da amici e famiglia. Quante ore passiamo davanti ad uno schermo? E quante ne passano i nostri bambini? E che ne è del patto di amicizia tra esseri umani e tra di essi e la Natura? In scena una clownesca narratrice, come una salvifica sciamana del tempo futuro, ci racconta di un mondo in cui questo patto è stato rotto. Solo la Memoria e la solidarietà tra esseri umani e tra essi e la Natura, possono risvegliare i cuori e svelare il mondo nella sua reale bellezza.